Meteore immani, piovute da cieli preistorici,
lambite da minacciosi torrenti d’alta montagna. Giù a valle,
frantumate dall’uomo, guidano un corso meno impetuoso, i villaggi
trapassati da una lama grigia. Sulle rive e nel letto di ruscelli d’acqua
finalmente limpida e pacificata, diventano materia prima per sbarramenti
improvvisati dall’affannarsi di grandi e piccoli ingegneri. Nelle
pieghe della memoria, si cancellerà mai quel documentario sui castori
visto all’ora della merenda? Sembrano fuori dal tempo, un’anticipazione
d’eternità, queste ore passate fra gli abeti e i larici con
la barba lunga di licheni, su tappeti di aghi tessuti dallo scorrere delle
stagioni. Ad ogni modo, si entra e si esce da un bosco come da un sogno,
vale a dire piuttosto bruscamente. Ed è una fortuna se il buio
calato d’improvviso non interrompe la ricerca di un boleto varietà
last minute, ospite d’onore a sorpresa della nostra cena. Ochsengarten.
Giardino dei bovini.Tirolo. Austria. |