Se chiudo gli occhi, vedo scorrere le immagini
dell’ultimo episodio della mia serie preferita, andato in onda ieri
nel pomeriggio. Se li riapro, vedo sullo schermo del Mac Air quelle di
un recentissimo documentario su Pete Doherty. Vado avanti e indietro veloce,
alla ricerca di Albion, struggente ballata, possibilmente dal vivo, preferibilmente
a Glastonbury. Vedo Pete con indosso un’orribile t-shirt slabbrata.
E dico a voce alta qualcosa che in realtà non è neppure
una fantasia. Dico che è l’unico uomo con cui andrei a letto.
Non è vero, ma il corto circuito scatta immediato perché
mentre lo dico sono sicuro che in quella camera dalla carta da parati
floreale, in quel letto, ci sia anche Kate, in carne ed ossa tra di noi.
(Non mi dispiacerebbe affatto lasciarli soli, scendere e fare del pillow
talk su un comodo divanetto della hall con la signora Carla Sarkozy, Miss
you in sottofondo). Parlo a voce alta, perché tutti mi sentano.
Ma lei sorride e mi perdona perché sa che ora sto pensando a quella
sua foto in Finlandia, dove scende dal bus rabbuiata e con la giacca a
vento rossa e in quel preciso istante della Moss potrebbe essere sorella
gemella. Siamo in luna di miele, noi due e Levosimendan. Non conosciamo
la trama del prossimo episodio. Quello di domenica ha avuto un emozionante
finale, protagonista il potassio in caduta libera. Siamo usciti che era
già buio, alle sei in punto, molto tardi, troppo. Abbiamo dovuto
rinunciare al rito del pranzo al ristorante che frequentiamo ormai solo
dopo aver ricevuto l’attesa lettera di dimissioni. Ci rifaremo oggi,
lunedì. Sembra di essere ancora oltre la cortina di ferro in questo
locale spoglio, ma ricco di fascino. Sembra un altro quello che vedo nello
specchio: impacciato, insicuro, instabile. Invalido. Chissà quale
sala prenotava Boris Pahor per festeggiare gli ultimi compleanni da ultracentenario.
Molto probabilmente il grande spazio all’aperto, visto che era nato
sul finire di un mese d’agosto. Lei opta come al solito per la Wiener
Schnitzel. Senza dubbio è la miglior cotoletta che abbiamo mai
avuto nel piatto. Io scambio il denso olio di semi di zucca per un aceto
balsamico, un tocco imprevisto al gusto della fresca insalata mista che
sognavo da giorni nel letto B della stanza 1. (Queste piccole parentesi
di serena stupidera possono diventare il punto fermo da cui ogni volta
ripartire?).
In Extremis. Stagione 03. Episodio 03. The five o’clock poteassium. |