Gennaio 2021
   IN EXTREMIS    
 
Maggio 1974

The Guinness book of Sex era un libricino, un paperback sgualcito scovato non so dove negli anni sessanta. Volevamo tradurlo e farci i soldi. Tanti. Avrebbe avuto ai tempi quel successo travolgente che speravamo?

Una pratica che la mia curiosità trova eccitante per la sua extravaganza: pedal pumping. Forse perché non saprei neppure distinguere su quale pedale posa il piede (Acceleratore o freno? La frizione questa sconosciuta...), piede costretto nello stiletto nero o in libertà in uno zoccolo con fascia di cuoio rosso shocking. Una parafilia che lascia scoperto il minimo indispensabile, ricerca insistita del primo piano stretto per mettere in risalto piede e pedale. Keep it pumping, ladies & gentlemen.

Olivier Assayas, figlio di Jacques Rémy, nome d’arte di Raymond Assayas, sceneggiatore francese nato a Costantinopoli in una famiglia ebraica sefardita d’origine greca e di Catherine de Károlyi, nata Katalin Polya, una stilista ungherese di religione protestante, ascesa allo status di aristocratica grazie alle nozze col conte Etienne Károlyi, suo primo marito.
Olivier, regista, scrive e dirige nel 2022 una mini serie televisiva tratta dall’omonimo lungometraggio e riporta in vita IrmaVep (Vampire), leggendaria e diabolica musa di una setta di criminali. In una pausa della lavorazione, Irma riceve la visita di un’amica. Ha un mantello che copre gli abiti di scena: una semplice tutina nera che modella il suo corpo minuto.
L’amica, che si sospetta subito sia più di un’amica, si accomoda su un divano di fronte a lei, ai suoi piedi un cumulo disordinato di buste e shopper di brand di lusso. Ora l’amica chiede a Irma di togliere il mantello, di piroettare leggera nel salone fino a una poltrona, cercando di evitare che il loro gioco venga scoperto. Irma si siede. Le viene ordinato di appoggiarsi compostamente allo schienale, di posare i gomiti sui braccioli, di allargare le ginocchia, meno di così, ecco così. Così. C’è una vaga intenzione di vedersi quella sera stessa. Vedremo.

Non facciamo pettegolezzi. Eluard e la moglie Gala sono ospiti di Salvador Dali. Eluard riparte, Gala no. Non aggiungiamo altro, se non che è da questa storia d’amore che arrivo a questo profilo di “uomo lesbico”. Pare che Eluard l’abbia ispirato o che ne sia lui stesso l’autore.
“Immagine della donna vissuta come complice, uguale e attiva, femminismo. Antigelosia, generosità naturale e altruismo. Amicizia amorosa che non dissocia la comunicazione culturale ed emotiva dalla tenerezza fisica. Attrazione in primo luogo per la personalità non sistematicamente conforme ai canoni ufficiali. Quindi, come per molte femministe, frequente rifiuto degli accessori “femminili” associati al modello macho della donna. In sintesi, un individuo maschio eterosessuale portatore di un insieme di valori femminili che ha un rapporto con le donne, pur essendo un uomo, simile a quello delle lesbiche”.

Immaginiamo una molto complice coppia nel cuore della notte, lei quasi al termine della gravidanza. E chiede a lui di fare quella cosa che, da che mondo è mondo, fanno istintivamente i neonati di più di sei mila specie di mammiferi e intanto si stringono e arrivano insieme sia il piacere che la rottura delle acque. Non si può scommettere che saranno un bambino o una bambina felici a venire alla luce?

Ascolto France Culture, emittente del servizio pubblico francese. Servizio. Pubblico. Francese. In onda una lunga confessione, se vogliamo chiamarla così, meglio sarebbe testimonianza. Un giovane uomo racconta tutto quello che sa dell’orgasmo prostatico, entra nei particolari della sua esperienza, spiega il come, il quando e il perché. Su un’emittente del servizio pubblico ci fa sapere anche che l’orgasmo prostatico si può condividere: prezioso suggello alla rarità di un orgasmo simultaneo.

Provo ancora fastidio ogni volta che vedo il movimento hippie ridotto a caricatura. Più passa il tempo, più è difficile trovare una voce che esprima un qualche dissenso a questa operazione. Tutto o quasi è archiviato per sempre, nessuna nostalgia, restano due termini spregiativi come baba cool e freak. Apro la prima edizione de L’arte del massaggio sensuale di Gordon Inkeles, 1972. I corpi nudi, le stoffe morbide e lucenti, le luci soffuse, i profumi d’oriente, le felci che piovono da contenitori sospesi, i visi rilassati e riconoscenti. ‘This is a book of pleasure’. Erotismo allo stato puro. Sfoglio Le barricate dell’amore, una corposa “raccolta di contributi di uomini e donne di diversi paesi ed estrazione sociale: un tentativo di trasmettere agli altri la pratica quotidiana dei pionieri dell’evoluzione sessuale”.
Penso alle mille domande poste oggi, cinquant’anni dopo, alle apposite rubriche di quotidiani, settimanali, mensili, radio e tv, alle tecniche infallibili sviscerate con dovizia di particolari dall’esperto di turno, la sessuologa, il terapeuta di coppia, all’elogio senza freni della trasgressione senza limite. E per carità di Dio, come diceva la nonna, mi astengo da ogni commento.

   

 

   
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SIPARIO
APPENDICE
POSTFAZIONE
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