Mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte. Deve essere stato
dopo quello spuntino fuori orario che mi sono sdraiato sul divano.
Mi sgranchisco, mi stiracchio. Cinque minuti e troverò
la forza per salire in camera. La scala in legno è ripida,
la distanza tra i gradini fuori norma. Non è facile saltarli
a due a due per arrivare prima in alto. C’è soltanto
la fioca luce di un lampione della piazzetta a farmi strada. Entro
in camera e mi avvicino a letto. Mi ci infilo con grazia, mi accomodo
giusto nel mezzo. Sento il calore di chi riposa già da
tempo. Divino essere avvolti in questo sacro silenzio che è
un peccato rompere. Ma decido di assecondare il mio istinto. Socchiudo
gli occhi e comincio a fare le fusa.